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Dopo essere rimasto per lunghi secoli avvolto nell'oscurità quasi totale alla quale l'aveva condannato la scomparsa del testo manoscritto delle sue opere, Bacchilide è improvvisamente tornato alla luce alla fine dell'800, quando la scoperta di un papiro ha consentito di recuperare quasi per intero il libro degli "Epinici" e buona parte di quello dei "Ditirambi"; il delicato "usignolo di Ceo" ha così ritrovato la voce melodiosa con la quale aveva cantato i successi agonistici del potente tiranno Ierone di Siracusa, in concorrenza con Pindaro, e di molti altri atleti di varie località del mondo.